Il 63,1% degli assegni ha un importo inferiore a 750 euro
“Sono oltre 18 milioni (per l’esattezza 18.029.590) le pensioni vigenti al 1° gennaio 2017″.
Lo comunica l’Inps in una nota, segnalando come “l’importo complessivo annuo delle prestazioni erogate è pari a 197,4 miliardi di euro, di cui 176,8 a carico delle gestioni previdenziali“.
“Degli oltre 18 milioni di pensioni vigenti – continua l’Istituto – 14.114.464 sono di natura previdenziale, derivanti cioè da un effettivo versamento di contributi, mentre la differenza è costituita dalle prestazioni di natura assistenziale, vale a dire invalidità civile, pensioni sociali e assegni sociali, erogate a chi si trova in una situazione di invalidità o di basso reddito”.
I dati, aggiornati al 1° gennaio 2017, sono relativi all’Osservatorio sulle pensioni erogate, con l’esclusione delle gestioni dei dipendenti pubblici ed ex Enpals il cui aggiornamento è previsto per il prossimo mese di maggio.
“Il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti – dice l’Istituto – gestisce il 48,6% del complesso delle pensioni erogate e il 61,4% degli importi in pagamento, le gestioni dei lavoratori autonomi il 27,3% delle pensioni e il 23,7% della spesa totale, mentre il rimanente 21,7% delle prestazioni e il 10% circa dell’importo è a carico delle gestioni assistenziali. Nel corso del 2016 sono state liquidate 1.048.096 nuove pensioni, il 53,2% delle quali di natura assistenziale, per un importo totale pari a 9,4 miliardi di euro. Per quanto riguarda le pensioni previdenziali, invece, il 47,8% è costituito dalla categoria vecchiaia, l’11,8% dalle invalidità e il 40,4% dalle pensioni ai superstiti“.
“Le prestazioni previdenziali – prosegue l’Inps – sono costituite per il 66,3% da pensioni della categoria vecchiaia, che comprende anche le sottocategorie anzianità e anticipate, per il 7,1% da pensioni della categoria invalidità previdenziale e per il 26,6% da pensioni della categoria superstiti. Nella distribuzione di genere, gli uomini riscuotono circa il 77,9% delle pensioni di anzianità/anticipate, il 35,1% di quelle di vecchiaia (legate cioè alla sola età anagrafica), il 49,9% delle prestazioni di invalidità e il 12% di quelle ai superstiti”.
” L’analisi della distribuzione territoriale – continua l’Istituto – evidenzia che la maggior parte delle pensioni, il 48%, è percepito nelle regioni dell’Italia settentrionale, il 19,2% al Centro e il 30,6% in Italia meridionale e Isole: il restante 2,2% è erogato a soggetti residenti all’estero. Al Nord si ha una maggiore concentrazione delle categorie vecchiaia e superstiti, seguito da Centro e Mezzogiorno, mentre l’ordine si inverte per le pensioni della categoria invalidità previdenziale e per le prestazioni assistenziali. L’età media dei pensionati è di 73,7 anni, con una differenza tra i due generi di 4,6 anni (75,7 anni per le donne e 71,1 anni per gli uomini). Il 21,8% delle pensioni di vecchiaia è erogato a persone di età compresa tra 65 e 69 anni, fascia che rappresenta la maggiore concentrazione; seguono la fascia 70-74, con il 21,4%, quella 75-79 con il 20,4% e quella 80-84 con il 14,7%”.
” I pensionati italiani sono fortemente concentrati nella classi basse – conclude l’Inps. Infatti il 63,1% degli assegni ha un importo inferiore a 750 euro. Questa percentuale, che per le donne raggiunge il 76,5%, costituisce solo una misura indicativa della “povertà”, per il fatto che molti pensionati sono titolari di più prestazioni pensionistiche o comunque di altri redditi. Delle 11.374.619 pensioni con importo inferiore a 750 euro, solo il 44,9% (5.106.486) beneficia di prestazioni legate a requisiti reddituali bassi, quali integrazione al minimo, maggiorazioni sociali, pensioni e assegni sociali e pensioni di invalidità civile. In questo caso il divario tra i due generi è accentuato; infatti per gli uomini la percentuale di prestazioni con importo inferiore a 750 euro scende al 45,1% e se si analizza la situazione della categoria vecchiaia si osserva che questa percentuale scende al 23,7%, e di queste solo il 23,3% è costituito da pensioni in possesso dei requisiti a sostegno del reddito. Sempre per i maschi, si osserva che oltre un terzo delle pensioni di vecchiaia è di importo compreso fra 1.500 e 3.000 euro”.