Deducibili le somme effettivamente versate fino ad un importo massimo di 1.549,37 € annui
Secondo quanto riporta FiscoOggi, a seguito di un quesito posto da un contribuente, l’Agenzia delle Entrate rende noto che “i contributi Inps versati alla collaboratrice domestica dal contribuente, in qualità di datore di lavoro, tramite Mav, utilizzando un conto corrente di terzi e non riconosciuti dal Caf in sede di compilazione del Modello 730, sono deducibili dal reddito. Per farlo, basta presentare una dichiarazione integrativa “a favore”.
“L’articolo 10, comma 2, ultimo periodo, del Dpr n. 917/1986 (Tuir) – sottolinea FiscoOggi – consente al datore di lavoro di portare in deduzione i contributi previdenziali pagati per i domestici e per gli addetti ai servizi di assistenza personale o familiare: colf, baby-sitter, assistenti delle persone anziane. Sono deducibili le somme effettivamente versate fino ad un importo massimo di 1.549,37 € annui. Tuttavia, non è deducibile l’intero importo, ma solo la quota a carico del datore di lavoro al netto della quota contributiva a carico del collaboratore domestico o familiare”.