Sono oltre 476mila le pensioni Ivs (invalidità, vecchiaia e superstiti) pagate da oltre 40 anni. Il dato è contenuto nel nono Rapporto di Itinerari previdenziali sui dati Inps dai quali emergono che 423mila sono le prestazioni che riguardano il settore pubblico e 53.274 quelle riguardanti il settore privato. Tra queste oltre 217mila sono assegni di invalidità o inabilità previdenziale mentre quelle ai superstiti sono oltre 183mila nel complesso (168.403 quelle del settore privato con un’età media alla decorrenza di 38,29 anni).
Le pensioni di vecchiaia vigenti da oltre 40 anni sono 53.634 nel settore privato (con un’età media alla decorrenza di 53,76 anni) e 21.104 nel settore pubblico.
La durata delle pensioni più remote ancora oggi vigenti è in media di quasi 46 anni nel settore privato – si legge nel Rapporto – e di 44 per il pubblico “mentre prestazioni corrette sotto il profilo attuariale non dovrebbero superare i 20/25 anni”.
Nel settore privato le pensioni in vigore da oltre 40 anni sono erogate prevalentemente alle donne (343.064 pari all’81,1%) rispetto agli uomini (79.945 uomini pari al18,9%). Tra le 53.724 pensioni fruite da dipendenti pubblici, 36.372 sono erogate a donne (il 68,3%) e 16.902 (il 31,7%) a uomini. Lo scorso anno erano nel solo comparto privato 502.327, con un decremento rispetto al 1° gennaio 2020 del 16%, pari a 79.318 prestazioni eliminate, e in buona parte tristemente imputabile agli effetti di COVID-19.
“Per fare un confronto, le età medie dei lavoratori andati in pensione nel 2020 – si legge – erano rispettivamente di 61,9 per l’anzianità, 67,4 per la vecchiaia, 62,1 per i prepensionamenti, 54,8 per le invalidità e 77,4 per le prestazioni ai superstiti degli uomini del settore privato e di 61,3 (anzianità), 67,3 (vecchiaia), 61,8 (prepensionamenti), 53,5 (invalidità) e 74,3 (superstiti) con riferimento alle donne. A gennaio 2021, nel settore privato, risultavano ancora in essere circa 210mila pensioni dovute a prepensionamenti avvenuti anche con almeno 10 anni di anticipo rispetto ai requisiti allora vigenti: numeri che evidenziano l’uso intensivo dei prepensionamenti fatto sino al 2002″.