Siamo l’unico Paese dove i pensionati pagano, in proporzione, più tasse di quando erano attivi. Accade così che il pensionato subisca un maggior prelievo rispetto al dipendente e che tale extra imposta sia più forte tanto più la pensione è bassa: 72 euro per una pensione pari a tre volte il minimo e 131 rispetto alle pensioni d’importo inferiore. Nel resto d’Europa non è così; anzi, avviene il contrario. In tutti i Paesi, a parità di reddito, un pensionato paga in misura inferiore del dipendente”. La questione pensioni è stato solo uno dei tanti temi trattati in occasione dell’incontro che si è svolto a Carovigno, durante la festa nazionale di Fipac Confesercenti e al quale hanno partecipato inoltre il presidente di Confesercenti Marco Venturi, il direttore Giuseppe Capanna e il presidente nazionale di Fipac Massimo Vivoli. I relatori, inoltre, ha spiegato che “nel 2014 un pensionato ‘medio’ perderà 1.419 euro di potere d’acquisto rispetto al 2008. Sono oltre 118 euro in meno a mese, sottratti a consumi e ai bilanci delle famiglie. Che sempre più spesso sono sostenuti proprio dai pensionati, diventati durante la crisi pilastri del welfare familiare”. Per questa ragione, secondo i dirigenti diventa sempre più indispensabile ripensare il sistema fiscale, tenendo conto dell’erosione del potere d’acquisto dei pensionati, estendendo anche a loro, come primo passo, il bonus fiscale, in modo tale da ridurre almeno la perdita su base mensile. Per fare questo è importante continuare nel percorso comune e già avviato tra Fipac e Confesercenti nazionale insieme alle organizzazioni territoriali di categoria.
Home » Incontro nazionale Fipac e Confesercenti a Carovigno: “I pensionati italiani nel 2014 perderanno 1419 euro di potere d’acquisto rispetto al 2008”