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Ambulatori h. 24, Ferrin vicepresidente del Cupla a Zaia “Basta indugi, ora li sblocchi”

“Basta freni, il presidente Zaia non blocchi le medicine di gruppo integrate: realizzarle non è solo una necessità ma anche una convenienza per il sistema sanitario veneto”. Lino Ferrin, vicepresidente regionale del Cupla – il coordinamento delle associazioni di pensionati del lavoro autonomo che conta 300 mila soci in Veneto e 40 mila nel Vicentino – interviene così dopo l’”ennesimo stallo” che si delinea dopo le dichiarazioni del governatore Luca Zaia su una vicenda che si protrae da anni. “Anni di passi avanti concreti e faticosi, ma anche di stop improvvisi e – dice Ferrin – a volte ingiustificati come questo”.Il Cupla prende posizione dopo che Zaia ha dichiarato che non ci sarebbero i soldi per avviare le medicine di gruppo. Più precisamente, il presidente della Regione ha ricordato di aver “firmato un protocollo con i medici, con i quali siamo d’accordo su tutto”, ma che la Regione partirà “non appena avremo la certezza finanziaria, visto che dobbiamo tirare fuori 180 milioni” all’anno per tre anni. Come a dire: se non ci muoviamo è per via dei tagli previsti dalla Legge di Stabilità del governo Renzi. Ma il Cupla non ci sta: “La Regione sta sbagliando, socialmente e politicamente – afferma Ferrin -. Già ad Aprile i medici hanno firmato il contratto di esercizio, ma da allora è rimasto nel cassetto dell’assessore regionale alla Sanità”. Racconta il Cupla: “Nelle scorse settimane abbiamo chiesto inutilmente un incontro proprio con l’assessore regionale alla Sanità Coletto, che ci ha fatto sapere la sua indisponibilità. Ora, alla luce delle parole di Zaia, capiamo il perché. Ferrin ribadisce l’importanza dei servizi integrati dei medici che “offrono copertura 24 ore su 24, consentono di liberare gli ospedali da interventi di routine per concentrarsi su quelli acuti”. E del resto “la Regione già ha tagliato 1.500 posti letto”. Non solo: “Per gli anziani le medicine di gruppo integrate offrono una risposta sanitaria molto vicina a casa”, ricorda Ferrin. “Bloccare il percorso e l’applicazione del Piano socio-sanitario vuol dire invece tenere più alti i costi e offrire un peggiore servizio ai veneti”. Ferrin invita a replicare le buone pratiche avviate in provincia: “ A Vicenza ci sono 4 medicine di gruppo, una integrata; a Thiene il 66% dei medici è in gruppo e pensano di arrivare al 94% entro fine anno, ma tutto ciò avviene grazie alla buona volontà delle singole Ulss, che anticipano le loro risorse”. E conclude facendo “appello ai medici, alle Ulss, ai sindacati e a tutte le forze politiche per fare fronte comune affinché la Regione non si sottragga al suo impegno e trovi le risorse per dare finalmente avvio a questa importanti strutture”.

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