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Convegno Fipac Reggio Calabria il 19 novembre presso palazzo della provincia reggina. Reggio: dice no al gioco d’azzardo notturno

Una svolta per la città calabrese che, attraverso un’ordinanza storica dice “no al gioco d’azzardo notturno”. L’ordinanza numero 53, emessa dalla Commissione Straordinaria di Reggio Calabria e pubblicata sull’Albo Pretorio alcuni giorni fa, obbligherà infatti le sale giochi cittadine ad abbassare la saracinesca alle 22. E anche i bar e gli altri esercizi commerciali dotate delle “macchinette” saranno costrette a “staccare” allo stesso orario. Una decisione che, però, trae la propria origine dall’assemblea pubblica cittadina, svoltasi il 24 gennaio 2014, allorquando verrà evidenziato il dilagare del fenomeno della ludopatia tra la popolazione reggina. Una decisione che si avvale anche di alcuni studi del settore, tra cui quello svolto dall’Osservatorio sulla ‘ndrangheta: una ricerca svolta a metà del 2014 che testimonierà come anche a Reggio Calabria i dati sul gioco d’azzardo fossero in preoccupante aumento (come nel resto d’Italia). Secondo i dati dell’Asp di Reggio Calabria, peraltro, la dipendenza dal gioco d’azzardo avrebbe negli ultimi anni raddoppiato in propri numeri. Nell’ordinanza, la Commissione Straordinaria auspica che si diffonda la cultura della moderazione, anche attraverso il coinvolgimento di altri organi quali l’Asp, la Questura, l’Università, le Associazioni di settore, ma anche attraverso le categorie economiche del settore. Nel mirino finiscono quindi “Gratta & vinci”, scommesse online, scommesse sportive, oltre che, ovviamente le slot machine e altre apparecchiature che, in molti casi, diventano la rovina di uomini e donne. L’ordinanza, dunque, fissa in dodici ore, dalle 10 del mattino alle 22, il tempo in cui le sale giochi che utilizzano apparecchiature che prevedono al vincita in denaro potranno restare aperte. E anche gli esercizi commerciali non interamente dedicati al gioco, dovranno porre fine al funzionamento delle apparecchiature esattamente allo stesso orario, le 22, riposizionando i congegni solo alle 10 del mattino seguente. In caso di trasgressione, è previsto un illecito amministrativo che prevede il pagamento, in misura ridotta rispetto ai termini di legge, di 250 euro. Una somma che può arrivare al massimo edittale in caso di recidiva nel corso degli ultimi due anni. In caso di illecito potrà anche essere irrogata la sospensione della licenza all’esercente da uno a sei mesi. Stando all’ordinanza, toccherà al Corpo di Polizia Municipale intensificare i controlli sulle sale gioco e sugli esercizi pubblici e commerciali presso i quali si esercita il gioco lecito. Ma l’auspicio è che tutte le forze dell’ordine, anche le più attrezzate contro il crimine organizzato, possano alzare le antenne, ora che la normativa lo consente. Studi di settore, ma anche più o meno recenti atti giudiziari, dimostrano come il gioco d’azzardo e il business delle “macchinette” sia spesso appannaggio (anche al nord) della criminalità organizzata.

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