A rischio la messa in discussione dei servizi sociali, assistenziali e sanitari, ritenuti, sino ad ora, diritti acquisiti
Il Cupla, Coordinamento dei pensionati del lavoro autonomo, ritiene che la presenza di una pandemia che ancora non ci lascia, di un conflitto armato che sembra non volersi fermare e di rincari energetici che si susseguono con una frequenza mai riscontrata prima, rivela un reale pericolo per la tenuta sociale ed economica del Paese e delle nostre comunità, col rischio della messa in discussione dei servizi sociali, assistenziali e sanitari, ritenuti, sino ad ora, diritti acquisiti.
E’ quanto si legge in una nota che aggiunge: “nonostante le pregevoli indicazioni programmatiche del Governo, a partire dalle azioni previste dal PNRR e dalle proposte in merito alla riorganizzazione delle misure a sostegno della non autosufficienza, si registra una crisi di tutto il sistema di erogazione dei servizi sanitari e sociali, che si evidenzia ancor più a causa della carenza di tutte le figure professionali necessarie (medici, infermieri, etc.) che dovrebbero essere il perno di una sanità ritenuta d’eccellenza in tante realtà regionali. Di fronte a queste difficoltà, il CUPLA osserva con grande preoccupazione gli avvenimenti di questi giorni che potrebbero portare ad una crisi di Governo, con ripercussioni gravi per tutto il Paese e il conseguente possibile abbandono di alcuni impegni decisivi per l’economia e per i cittadini. Tutto ciò è lo specchio del classico modo di procedere della politica, troppo spesso fatto di prevalenza di interessi di parte, anziché di quelli generali, di annunci a cui non sempre seguono riscontri appropriati. Anche il confronto tra il momento istituzionale ed il sistema della rappresentanza segue questa logica, risolvendosi spesso in mera contrapposizione e scontro, quando invece dovrebbe svolgersi in un clima costruttivo, specie quando sono in gioco gli interessi dei cittadini”.
“Il CUPLA ritiene indispensabile – si legge ancora – in questo difficile momento, unire tutti gli sforzi delle diverse realtà istituzionali, politiche, sociali e produttive per un’efficace azione di contrasto alle tendenze negative in atto, coinvolgendo sistematicamente anche gli utenti dei servizi e le rappresentanze dei cittadini, tra cui la rilevante categoria dei pensionati, da ritenere una risorsa ed in grado di esprimere varie esperienze di volontariato, anche nei settori sanitari e socio-sanitari. In particolare, il CUPLA ritiene che i decisori istituzionali (Governo, Parlamento, Istituzioni locali), se vogliono stemperare le attuali ed evidenti tensioni sociali, devono convintamente muoversi in modo coordinato e coeso, avendo come solo obiettivo il bene comune e promuovendo e producendo al più presto provvedimenti concreti in difesa delle Comunità, delle Imprese, delle Famiglie e del potere d’acquisto di salari e pensioni, oggi compromesso seriamente dall’aumento dei prezzi dell’energia e dei beni di prima necessità, uniti in una perversa sinergia inflazionistica che produce inevitabilmente più povertà”.
“Il CUPLA – conclude la nota – ritiene importante quanto inderogabile che si trovino rapidamente adeguate risposte alla preoccupante situazione in atto, onde evitare che gli anziani si mettano loro stessi in movimento per affermare i principi presenti nella “Carta dei diritti e doveri delle Comunità” e presenti nella “Dichiarazione Congiunta del Forum della Società Civile e della Ricerca Scientifica”, proposta il 15 Luglio nell’ambito della conferenza dell’UNECE, dedicata al tema dell’invecchiamento”.