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Fipac a Bologna ad un incontro su mobilità e terza età

Presenti all’evento organizzato da Unipolis il Presidente Sergio Ferrari e il Direttore Lino Busà

Fipac ha partecipato, con il Presidente Sergio Ferrari e il Direttore Lino Busà, all’iniziativa organizzata da Unipolis, fondazione d’impresa del Gruppo Unipol, che oggi a Bologna, presso la mediateca di CUBO, in piazza Vieira de Mello 3-5, nell’ambito della Settimana europea della mobilità, ha organizzato un workshop dove si è parlato di mobilità e terza età.

L’incontro è stato suddiviso in due sezioni: nella prima parte dell’iniziativa è stato presentato lo studio “Cambiamo strade”, incentrato sulla mobilità sostenibile degli anziani e le tendenze demografiche al 2050; nella seconda parte si è dato spazio agli interventi concordati con gli esponenti delle organizzazioni di settore che hanno dialogato con i relatori, al fine di raccogliere contributi che poi possano essere divulgati.

Il Progetto Sicurstrada Unipolis promuove la mobilità sostenibile, dedicando attenzione e studio ai problemi dell’utenza più vulnerabile della strada: pedoni e ciclisti, insieme ai giovani e agli anziani.

“In questo contesto – spiega Unipolis – se da un lato il numero degli under 24, che pagano ancora il prezzo più alto in vite umane alla strada, sono in progressiva e positiva diminuzione, i dati relativi agli over 65, coinvolti in incidenti, segnano un andamento inverso e preoccupante. Infatti, a fronte di una media italiana di 54,2 morti ogni milione di abitanti, per gli over 65 la cifra oscilla fra i 58,9 e i 104,9”.

Si tratta di un campanello d’allarme che Unipolis non ha sottovalutato e, dopo un primo studio fatto nel 2014, nel 2018 ha voluto riprendere e approfondire il tema della mobilità legata all’invecchiamento attivo. Alla luce del fatto che l’Italia è il paese più longevo d’Europa, e secondo solo al Giappone a livello mondiale, Unipolis ha analizzato la situazione italiana rispetto a quella dell’Unione e rispetto agli sviluppi demografici nazionali da qui al 2050.

Introduzione dello studio Cambiamo Strade