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Fipac Reggio Calabria.Eletto il nuovo presidente regionale. Conferenza stampa sulla ludopatìa

Eletto il nuovo presidente regionale Fipac Calabria, Paolo Bolano ex giornalista Rai. L’elezione si è svolta subito dopo la conferenza stampa  “Il gioco d’azzardo non ha età”, alla quale hanno partecipato Massimo Vivoli presidente nazionale Fipac, Lino Busà coordinatore nazionale, il presidente provinciale Fipac Pasquale Visconte, Caterina Destefano del dipartimento prevenzione dell’ASP RC e il presidente Confesercenti Calabria Nino Marcianò. L’incontro si è svolto presso la sala biblioteca della Provincia di Reggio Calabria.  Nel corso della giornata sono stati divulgati i dati sul fenomeno della ludopatìa in Calabria ed è stato fatto  il punto sul fenomeno del gioco d’azzardo illegale. Infatti, la Calabria è la seconda regione del Sud dove si gioca, un’altissima percentuale riguarda gli anziani. Secondo uno studio di Fipac gli over 65 residenti in Calabria sono circa 393 mila, di questi la fascia più a rischio ludopatìa è quella compresa tra i 65- 75 anni. In Calabria, anziani vittime del gioco sono 60 mila, di questi 48 mila sono problematici, mentre 12 mila sono malati patologici. Mentre, in provincia di Reggio Calabria gli anziani vittime del gioco sono 15 mila, di cui 2500 solo a Reggio. Dati che spiegano anche la nuova ordinanza comunale, emessa dalla Commissione Straordinaria di Reggio Calabria, che regolamenta l’orario di apertura delle sale giochi cittadine dalle ore 9 alle 22, avvalorata dai dati dell’Asp 5 di Reggio Calabria secondo i quali la dipendenza dal gioco d’azzardo avrebbe negli ultimi anni raddoppiato i propri numeri. Nella lente di ingrandimento del lavoro elaborato dalla Fipac Confesercenti entrano, quindi, scommesse online, scommesse sportive, oltre che, ovviamente le slot machine e altre apparecchiature che, in molti casi, diventano la rovina di uomini e donne e che sono la base del gioco d’azzardo illegale. Le nuove frontiere della criminalità organizzata, infatti, guardano al settore dei giochi, fino a diventare una vera e propria holding mafiosa che riesce a muovere circa 4 miliardi di euro, di cui 3 miliardi e 600 milioni gestiti direttamente dalle organizzazioni mafiose. Senza contare gli introiti dell’usura finalizzata al gioco d’azzardo, circa 750 milioni. Una febbre, quella del gioco, che continua a diffondersi coinvolgendo milioni di persone, tra cui tantissimi anziani già finiti nel vortice della ludopatia. Numeri spaventosi se commisurati al danno provocato in termini sanitari e di risorse sottratte all’economia reale, con conseguente corollario di povertà familiare, indebitamento, usura, intrecci con la criminalità organizzata e conflitti d’interesse ai più alti livelli.

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