Nei giorni scorsi l’Istat ha i diffuso i dati delle pensioni relativamente all’anno 2012. Il quadro che ne è emerso è un’impietosa fotografia di un’Italia divisa in due: il Centro- Nord mostra una situazione di “moderata tenuta” e il Sud (isole comprese) appare sempre più penalizzato e in continuo affanno. La Fipac ha analizzato i dati Istat e ora rivolge un allarmato appello al nuovo premier Matteo Renzi, affinché intervenga sulle pensioni e i lavoratori autonomi. “I pensionati- spiega Pinuccio Meloni Fipac Confesercenti Sardegna e vicepresidente nazionale- hanno pagato duramente la spending review. La Riforma Fornero ha messo a posto i conti, ma ha impoverito i pensionati. Una pensione oggi vale un terzo in meno rispetto a 15 anni fa, il potere d’acquisto ha avuto un calo del 33 % mentre il valore medio è diminuito del 5. Nell’Eurozona la lunghissima crisi ha fatto calare il reddito medio di circa mille euro, mentre in Italia la diminuzione è stata di oltre 2400 euro. I dati Istat sulle pensioni ci danno anche altre conferme, decisamente poco confortanti: l’importo medio delle pensioni è pari a 14.482 euro annui. Le più alte sono nel Nord- Est, Nord-Ovest e Centri, le più basse nel Sud e nelle isole. L’Ogliastra è la provincia che purtroppo detiene il record delle pensioni più basse in Italia, ma anche le altre province sarde si collocano agli ultimi posti. “Purtroppo- conclude Meloni- i dati sugli importi annui delle pensioni sono particolarmente allarmanti: il 42,6 % (pari a circa 7 milioni di pensionati) percepisce meno di mille euro al mese. Il 38,8 % (oltre 5 milioni di pensionati) ha una pensione tra i mille e i duemila euro. Il 13,2 % percepisce dai due ai tremila euro mensili, il 4,2 vanta una pensione da quattro-cinquemila euro al mese. Soltanto l’1,3 % infine, gode di una pensione oltre i 5 mila euro. Gli oltre 800 mila pensionati d’oro (che rappresentano il 5,2 % del totale dei pensionati) costano quasi quanto lo Stato spende per pagare le pensioni ai 7 milioni di italiani che percepiscono meno di mille euro. I pensionati in Italia sono 16,6 milioni e, rispetto all’anno precedente, sono diminuiti di 75 mila unità. Dalle proiezioni della Fipac, nel 2013 il calo è stato di oltre 90 mila unità e la tendenza dovrebbe essere confermata anche nei prossimi anni. Si calcola che le pensioni di vecchiaia rappresentano il 71,8 % del totale, quelle ai superstiti sono il 14,7 % e quelle di invalidità circa il 4 %. Il 52,9 % dei pensionati è costituito da donne, e oltre la metà delle pensionate riceve meno di mille euro al mese. Soprattutto a loro la Fipac rivolge piena solidarietà, e a loro si affianca nella battaglia per il riconoscimento di pensioni più dignitose e adeguate alla vita di ogni giorno. Una volta si diceva che i pensionati mantenevano i nipoti. Oggi, purtroppo, i pensionati mantengono i nipoti e anche i figli disoccupati. La certezza che le pensioni dei lavoratori autonomi sono mediamente quelle più basse (soprattutto in Sardegna, per via della forte presenza di lavoratori autonomi dei comparti artigiani, agricoli e commerciali), indice la Fipac regionale a rivendicare un intervento legislativo che sollevi l’importo delle pensioni minime e, più in generale, di tutte le pensioni al di sotto dei mille euro”.
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