Ferrari: “Gli anziani sono una risorsa e la memoria del Paese e meritano di beneficiare di una sanità fatta anche a loro misura”
Fipac condivide l’appello della Comunità di Sant’Egidio intitolato “Senza anziani non c’è futuro: un appello per ri-umanizzare le nostre società. No a una sanità selettiva”.
L’appello, come si legge sul sito della Comunità, è “rivolto a tutti, cittadini e istituzioni, per un deciso cambiamento di mentalità che porti a nuove iniziative, sociali e sanitarie, per le popolazioni anziane”. Esso scaturisce dal “dolore e la preoccupazione per le troppe morti di anziani di questi mesi”, nell’auspicio di “un cambio di direzione nella cura degli anziani, perché soprattutto i più vulnerabili non siano mai considerati un peso o, peggio, inutili”.
La pandemia del Covid-19 ha evidenziato la fragilità degli ultrasettantenni e come si renda necessaria una revisione dei sistemi della sanità pubblica, che possa incentivare cure efficaci e alla portata di tutti. Il coronavirus ha, inoltre, messo in luce, in alcuni Paesi, un modello pericoloso che privilegia una “sanità selettiva”: la maggiore vulnerabilità degli anziani, l’avanzare degli anni, le possibili altre patologie di cui sono portatori, giustificherebbero una forma di “scelta” in favore dei più giovani e dei più sani.
“Come Fipac da sempre sosteniamo che gli anziani sono una risorsa – spiega il presidente Sergio Ferrari. Ed anche che i grandi anziani, più fragili e più soggetti a difficoltà legate alla salute e alla capacità di svolgere le normali attività quotidiane, hanno bisogno di maggiori tutele e assistenza, in un modo che però salvaguardi la loro dignità. Molto spesso il problema principale è riconducibile proprio all’assistenza sanitaria e per questo riteniamo che un’adeguata assistenza domiciliare sia essenziale per molte persone sole e bisognose di cure”.
“L’annuncio del Ministro della Salute Roberto Speranza – prosegue Ferrari – di un miliardo e mezzo investito sul territorio per costruire un Servizio Sanitario Nazionale più prossimo, più vicino ai problemi delle persone, ci conforta. Interventi di prossimità potranno salvare molte persone e migliorare la loro vita”.
“Abbiamo scelto – conclude il Presidente Fipac – di sottoscrivere l’appello della Comunità di Sant’Egidio perché condividiamo appieno i temi che sottopone all’attenzione pubblica e perché anche noi riteniamo che la generazione che ci proponiamo di tutelare è quella che ha lottato contro le dittature, faticato per la ricostruzione dopo la guerra e edificato l’Europa. Occorre ribadire con forza i principi della parità di trattamento e del diritto universale alle cure, conquistati nel corso dei secoli”.