La Fipac Toscana Nord, il sindaco dei pensionati di Confesercenti, ha festeggiato il suo primo anno da quando è diventata sindacato d’area riunendo le province di Pisa, Lucca e Massa Carrara. L’occasione per celebrare l’anniversario è stata la ormai tradizionale festa all’ippodromo pisano di San Rossore. L’assemblea ha confermato Franco Gronchi nella carica di con Toscano Bitozzi come vice: erano presenti anche il presidente regionale Fipac Fosco Tornani ed il coordinatore Pieri Melandri. Per Confesercenti Versilia e Lucca, la direttrice Itaco Stefania Mancini e la collaboratrice Ilaria Lucarini. “Questa di San Rossore è ormai una festa tradizionale per tutti i pensionati Confesercenti – spiega Gronchi – che assume un sapore nuovo grazie alla presenza dei colleghi delle altre province tutti uniti sotto l’insegna Fipac. Siamo oltre 3500; un numero importante che però non ci spaventa né ci fa cambiare i nostri obiettivi a sostegno degli iscritti”. Il presidente ha poi illustrato i progetti già messi in cantiere, primo tra tutti quello intitolato “Storie di impresa: racconta la tua impresa”. «Un omaggio alla memoria – dice ancora Gronchi – come radice della nostra storia personale e al tempo stesso un riconoscimento a tutti coloro che prima di noi hanno fatto la storia del commercio, delle nostre città, dei quartieri. Di coloro che hanno chiuso per ragioni anagrafiche, di coloro che resistono ancora, di coloro che, in questa fase drammatica di crisi, sono stati costretti a cessare ma che non vogliamo per questo dimenticare. Sul sito di Confesercenti Toscana Nord è stata realizzata una sezione dedicata dove verranno raccolte le storie che giungeranno in questi mesi e alla fine del percorso sarà pubblicato un quaderno con una selezione delle testimonianze e le foto delle attività”. Gronchi ha poi annunciato anche una serie di iniziative sulle truffe che sempre di più colpiscono i pensionati. “Fare incontri in tutte le aree territoriali per spiegare come difendersi dai raggiri. Spesso proprio la mancanza di informazione rende vulnerabile la vittima”.