Il CUPLA, il Coordinamento che raggruppa le Associazioni dei pensionati e degli anziani tra cui Fipac Confesercenti, ha scritto a Papa Francesco.
Di seguito il testo integrale della lettera inviata il 24 febbraio 2023.
Santo Padre,
la Sua chiara e illuminata visione della vita umana e dei rapporti sociali, che richiama tutti noi a vedere l’età anziana come “una stagione in cui portare ancora frutti, in cui ci attende una missione nuova rivolgendo lo sguardo al futuro”, ci guida costantemente nelle nostre azioni e scelte a favore delle persone anziane.
Noi siamo il CUPLA, il Coordinamento che raggruppa le Associazioni dei pensionati e degli anziani ex artigiani, ex coltivatori diretti ed ex commercianti, le quali possono contare complessivamente su circa 3 milioni di soci. Si tratta di persone che nella loro vita lavorativa non si sono risparmiati per far vivere le loro piccole e piccolissime attività, e con queste mantenere le loro famiglie, con le mille difficoltà e i rischi che insorgono quando si svolge un lavoro autonomo. A chi non viene in mente l’artigiano che nella sua bottega lavora fino a tardi, spesso duramente, per poter fornire al suo committente il prodotto finito?
Adesso, arrivate nell’età anziana, queste persone – ovviamente quelle in grado di farlo – hanno ancora voglia di essere attive e possono e hanno voglia di trasmettere alle giovani generazioni i valori, ma anche le professionalità e le manualità di cui sono portatrici.
La missione delle nostre Associazioni si esplica nella rappresentanza, nella tutela e nell’assistenza ai pensionati riguardo ai bisogni legati all’invecchiamento, alla sanità, alla disabilità, alla mobilità, all’autonomia, al disbrigo di pratiche burocratiche, ma anche nella promozione di una vita attiva e partecipata e degli scambi tra generazioni, di cui possiamo annoverare eccellenti esempi sul territorio.
Date le pressanti richieste che riceviamo, e poiché nel 2023 ricorre il 30esimo anniversario della nascita del CUPLA Nazionale e di vari Anniversari che compongono il nostro coordinamento, Le scrivo a nome del CUPLA per chiederLe umilmente di voler ricevere in udienza privata una folta rappresentanza dirigenziale di nostri anziani provenienti da tutta l’Italia, nelle forme, nelle quantità e nei modi che vorrà accordarci. Per noi e per i nostri anziani sarebbe un onore grandissimo poter interloquire con Lei e ricevere dalle Sue sagge parole indicazioni e percorsi per la nostra vita sociale e spirituale.