Busà: invitiamo il Governo a fare una riflessione su questo tema e a ragionare sull’individuazione di fondi certi per la non autosufficienza
Circa 10 miliardi di euro l’anno: questo il costo che le famiglie sono costrette a pagare per sostenere i propri anziani o malati che non possono stare da soli. E continua a non esserci una voce certa di spesa da destinare al Fondo per la non autosufficienza nel bilancio dello Stato.
È la denuncia della Fipac, la Federazione dei pensionati Confesercenti, dopo la diffusione dei dati Istat sulla “Condizione di salute degli anziani” nei quali si legge come, nonostante in Italia la speranza di vita a 65 anni sia più elevata di un anno rispetto alla media Ue, per entrambi i generi, dopo i 75 anni gli anziani vivono in condizioni di salute peggiori ed uno su due soffre di almeno una malattia cronica grave.
“L’incertezza sulle risorse da destinare alla non autosufficienza – dice Lino Busà, Direttore nazionale Fipac – incide su operatori e famiglie. Oltre a questo, come abbiamo più volte sottolineato, gli interventi delle varie Regioni a cui è demandata l’assistenza, differiscono fra loro per quantità di risorse destinate, efficienza e qualità delle prestazioni. Molte persone si vedono così costrette ad affidarsi a servizi sanitari privati, fenomeno che favorisce famiglie più abbienti, a scapito di quelle più povere”.
“Per questo – conclude Busà – invitiamo il Governo a fare una riflessione su questo tema e a ragionare sull’individuazione di fondi certi da destinare alla non autosufficienza, in sede di definizione della Legge di Bilancio, ricordando come gli anziani e i malati vadano tutelati e con essi le loro famiglie e chi li assiste. Non è solo il diritto alla salute che va garantito, ma anche quello ad una vita dignitosa”.