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Toscana: "La riforma sanitaria non penalizzerà i pensionati"

La Regione  rassicura i negozianti in pensione riuniti per la Festa Regionale di Fipac Toscana, al Parco di San Rossore a Pisa

 

I pensionati del commercio della Toscana vogliono avere un ruolo da protagonista nelle scelte delle Regioni in merito alla riorganizzazione del sistema socio sanitario. Un ruolo rivendicato con forza ieri a San Rossore in occasione della festa regionale della Fipac Confesercenti, il sindacato dei pensionati di commercio, turismo e servizi che in Toscana conta 16.000 iscritti.

Un appuntamento ormai decennale quello di San Rossore, organizzato dalla Fipac Toscana Nord, che ogni anno si conclude con la giornata ippica le cui corse sono tutte legate alla Confesercenti. “Ma quest’anno abbiamo voluto compiere un passo in più – spiega il presidente Fipac Toscana Nord, Franco Gronchi – riunendo nello splendido scenario del Parco i pensionati di tutta la regione per confrontarci su un tema fondamentale come quello dell’assistenza sanitaria alla luce del piano di riorganizzazione voluto dal governatore Enrico Rossi”.

Ed il convegno della mattina ha visto proprio nel tema della nuova sanità toscana il confronto tra pensionati e amministratori pubblici. La Fipac, con il suo presidente regionale Fosco Tornani, il segretario Piero Melandri e il direttore nazionale Lino Busà hanno evidenziato come le riforme dei servizi socio sanitari debbano avere come punto cardine il miglioramento del servizio stesso, magari anche riducendo sprechi e costi, ma senza ridurre prestazioni e soprattutto senza privare i territori della presenza di strutture.

La risposta è arrivata direttamente dalla Regione con il coordinatore di Area sistema sanitario dell’assessorato alla Salute, Andrea Leto che ha anche portato il saluto del Presidente Rossi e dell’assessore Marroni. La scelta di riformare la sanità a fine legislatura è stata sicuramente coraggiosa – ha spiegato Leto – senza alcun calcolo elettorale.

Stiamo parlando di una riforma che si realizza una volta ogni trent’anni. Di un settore il cui bilancio costituisce i due terzi dell’intera Regione. Ma anche di un settore che incide direttamente sulla vita delle persone. Da qui l’importanza della massima partecipazione. Mi fa molto piacere che l’iniziativa della Fipac sia stata realizzata proprio a Pisa.

Città che ha fatto del buon vivere un fiore all’occhiello. Buon vivere – ha aggiunto il dirigente regionale – che riguarda gli stili di vita, l’alimentazione, ma anche mobilità come le piste ciclabili. E di questo Pisa è all’avanguardia.

Leto si è poi soffermato su alcuni aspetti specifici della riforma. La filosofia della riorganizzazione è quella di migliorare i servizi e non certo tagliare, di questo posso tranquillizzare i pensionati della Fipac – ha sottolineato Leto. Noi abbiamo già in questi anni ridotto ad esempio i posti letto inutilizzati senza incidere sulla qualità dei servizi.

Questo vuol dire ridurre i costi senza intaccare le prestazioni che, anzi, sono state potenziate come le Case della Salute, le cure intermedie e l’assistenza domiciliare. Stesso discorso per i piccoli ospedali – aggiunge Leto. Nessuna chiusura per mantenere il presidio sul territorio, ma un diverso utilizzo concentrando nei grandi ospedali interventi chirurgici importanti. Posso fare un esempio? Se una donna si deve operare al seno, preferisce una struttura magari nel suo territorio che fa 6-7 interventi l’anno di quel genere, o una in cui se ne realizzano 500”?.

Infine la questione delle Aziende Usl. Conclude Andrea Leto: “Passeranno da 12 a 3. Un modo per concentrare risorse e funzioni. Ricordiamo che la crisi nella nostra regione ha portato ad un taglio di 210 milioni per la sanità. Giusti, quindi, gli interventi che riducono i costi senza intaccare la nostra alta qualità”.