“Dall’analisi dei dati raccolti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze sulle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2021 e relativi all’anno d’imposta 2020, il numero dei beneficiari della detrazione per le spese sanitarie ha superato i 18milioni di contribuenti, 18.380.259 per l’esattezza, mentre la somma complessiva delle spese sanitarie sostenute, incluse quelle per i portatori di handicap e per l’acquisto di cani guida, ha oltrepassato nella stessa annualità di riferimento i 16 miliardi di euro, fermandosi a 16.764.760 euro”.
Sono i dati che riporta FiscoOggi, il giornale on line dell’Agenzia delle Entrate. “Come chiarito e illustrato dal Mef – si legge in un articolo – entrambi i dati, il numero dei beneficiari e la spesa sanitaria totale, sono in calo rispetto a quanto riportato dai contribuenti nelle dichiarazioni dei redditi precedenti, ovvero quelle del 2020 sull’anno d’imposta 2019. In quell’anno infatti, il 2019, la spesa totale era stata pari a 20.087.573 euro, all’incirca 3,3 miliardi in più rispetto al 2020, mentre il numero delle persone aventi diritto alla detrazione del 19% per le spese sanitarie sostenute era di 19.436.113 euro, in pratica 2,7 milioni in più rispetto alla platea dei beneficiari 2020”.
“La spesa media pro-capite detraibile – spiega FiscoOggi – a livello nazionale è stata di 910 euro. Questo il dato medio di riferimento. Se invece spostiamo il nostro punto d’osservazione su base regionale si va dai residenti della Basilicata e del Molise, con spese pro-capite detraibili di 670 e 690 euro rispettivamente, al picco dei lombardi, la cui spesa sanitaria pro-capite detraibile è di 1.060 euro, seguiti dai residenti della Provincia di Bolzano, 1.030 euro pro-capite, e dai cittadini del Lazio, con una spesa agevolabile di 1.020 euro. Nel mezzo un ampio spettro altrettanto differenziato, che vede la Sardegna, dove la spesa sanitaria pro-capite risulta pari a 800 euro, svettare tra le regioni del Meridione”.
FiscoOggi stila, infine, un elenco delle spese sanitarie detraibili.
Eccole:
- prestazioni rese da un medico generico (incluse quelle per visite e cure di medicina omeopatica)
- acquisto di medicinali (anche omeopatici) da banco e con ricetta medica
- prestazioni specialistiche
- analisi, indagini radioscopiche, ricerche e applicazioni, terapie
- prestazioni chirurgiche
- ricoveri per degenze o collegati a interventi chirurgici
- trapianto di organi
- cure termali (escluse le spese di viaggio e soggiorno)
- acquisto o affitto di dispositivi medici e attrezzature sanitarie (comprese le protesi sanitarie).
Inoltre, sono detraibili, nella stessa misura del 19%, le seguenti spese di assistenza specifica:
- assistenza infermieristica e riabilitativa (per esempio, fisioterapia, kinesiterapia, laserterapia, eccetera)
- prestazioni rese da personale in possesso della qualifica professionale di addetto all’assistenza di base o di operatore tecnico assistenziale esclusivamente dedicato all’assistenza diretta della persona;
- prestazioni rese da personale di coordinamento delle attività assistenziali di nucleo;
- prestazioni rese da personale con la qualifica di educatore professionale.
- prestazioni rese da personale qualificato addetto ad attività di animazione e di terapia occupazionale.
“Tutte queste spese – conclude il giornale on line delle Entrate – possono essere indicate nella dichiarazione dei redditi per l’importo eccedente 129,11 euro. Se sono state sostenute nell’ambito del Servizio sanitario nazionale la detrazione spetta per l’importo del ticket pagato”.