Il Presidente Fipac: un provvedimento che non risolve la condizione delle famiglie indigenti
L’Inps ha reso noti i dati dell’Osservatorio sul Reddito di Cittadinanza, aggiornati al 7 novembre 2019. “Le domande pervenute all’INPS – si legge in una nota – sono 1.579.742, di cui 1.021.761 accolte, 130.409 in lavorazione e 427.572 respinte o cancellate. Sono state accolte 617.090 domande a fronte delle 880.085 pervenute dalle regioni del Sud e dalle Isole (60,4%), 249.237 domande a fronte delle 441.457 pervenute dalle regioni del Nord (24,4%) e 155.434 a fronte delle 258.200 pervenute dalle regioni del Centro (15,2%)”.
“Dei 1.021.761 nuclei – conclude l’Istituto – le cui domande sono state accolte, 43.917 sono decaduti dal diritto, 857.141 riguardano nuclei percettori del Reddito di Cittadinanza, con 2.230.457 di persone coinvolte. I restanti 120.703 sono nuclei percettori di Pensione di Cittadinanza, con 137.318 persone coinvolte”.
“Se si considera – dice Sergio Ferrari, Presidente Fipac – che gli importi medi percepiti da ciascun nucleo familiare, per quanto concerne la pensione di cittadinanza, si aggirano intorno a 216 euro, rimarchiamo la nostra delusione per un provvedimento modesto, che non risolve la condizione di molte famiglie indigenti. Ma anche se si guarda ai numeri dei beneficiari, si comprende l’esiguità dei nuclei coinvolti. Constatiamo, con profondo rammarico, che l’obiettivo di dare un sostegno ai redditi bassi non si è raggiunto”.
“A nostro parere – conclude Ferrari – andrebbero previsti degli aiuti per chi non è autosufficiente e ulteriori agevolazioni in termini di assistenza sanitaria domiciliare. In questo modo si contribuirebbe a garantire un quotidiano migliore a tante famiglie che, oltre a vivere in povertà, si trovano ad affrontare ulteriori disagi causati da malattia e solitudine”.