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PREMIO DI POESIA “LA CARAVELLA 2014” I TESTI DELLE POESIE VINCITRICI

PREMIO DI POESIA LA CARAVELLA

 

 

SEZIONE POESIE INEDITE

 

I CLASSIFICATA

 

Il silenzio delle genti padane

di Paolo Mantovani

 

 

La giuria ha voluto premiare questa poesia per il suo particolare intreccio di memorie personali e patrimonio comune, legato all’amore per la terra. In un panorama di notevoli e brillantissimi dettagli visivi, ritmicamente amalgamati e dalla sonorità ipnotica, si coniugano gli affetti e le passioni che legano il protagonista al paesaggio padano. Un paesaggio d’anima, anche se declinato, appunto, in particolari visivi originali e realistici. La giuria condivide la desolazione del poeta, che si esprime alla fine, per l’oblio che avvolge questa terra e i suoi tratti caratteristici, primo fra tutti quella particolare qualità del silenzio di chi lavora e combatte contro e insieme alla natura. Guardando verso i posteri, infatti, il poeta vede un futuro “senza più storia e senza più silenzi”. La Fipac, invece, con questa iniziativa letteraria e con altre che seguiranno, vuole lottare proprio per conservare la memoria, per divulgare la storia, anche quella piccola, minore, fatta di professioni dimenticate o desuete, e vuole comunicare, proprio ai posteri, e tramandare queste ricchezze indefinibili, impalpabili, ma che hanno in sé un grande valore.

 

 

 

SEZIONE POESIE INEDITE

 

 

II CLASSIFICATA

 

 

Bianco e Nero

di Giovanardi Vanni

 

La giuria ha voluto premiare questa poesia per la particolare qualità di musicalità e leggerezza, la ricerca di un lessico particolare, intrecciato a sussulti dell’anima e del cuore, per il modo originale di porre poeticamente l’antico tema dell’amore. La cura nell’inserimento di particolari descrittivi non banali e la ricerca di una dimensione aerea e sfuggente del vento, hanno incuriosito la giuria, che ha rilevato in questo testo una sensibilità e un tocco di inusuale leggerezza.

 

 

SEZIONE POESIE INEDITE

 

 

III CLASSIFICATA

 

 

Il nostro amore

 

 

La giuria ha voluto premiare questo testo per la particolare sensibilità nella descrizione della straordinarietà del sentimento d’amore vissuto nella sua quotidianità. L’autore cerca di riscattare il sentimento dalla banalità della routine quotidiana, e per farlo usa dei particolari, anch’essi, a prima vista banali, ma che fondano invece saldamente la quotidianità di ognuno. E’ la creazione di un ‘mondo delle piccole cose’, di una dimensione volutamente sotterranea, che è costruita con grande maestria e cura del dettaglio. Nel testo si sente il suono del vuoto di certe giornate, la pausa dalle occupazioni abituali, che ci spinge a osservare, con attenzione, le cose quotidiane; in questa sottile dimensione quotidiana si inserisce una originale valutazione dell’amore, come di qualcosa che, anche se diventa semplice e routinario, rimane sempre grande e potente, alla radice delle cose.

 

 

 

 

PROPRIO IN QUEL MOMENTO (The Gray became the Blue)

Proprio in quel momento

In quell’esatto momento

Ti accorgi

Che tutto è silenzio

L’aria è densa

Come in un passaggio

Di stato fisico

E la luce della luna

Invade tutta la stanza

E gli oggetti

Ti sembra di vederli

Veramente,

per la prima volta

nel leggerne

l’intrinseca natura

assisti alla danza

delle atomiche strutture

Nessuna cosa

È ferma intorno a te.

Tutto è in movimento,

solo ora lo puoi capire

. . .  ed il grigio, finalmente,

diventa blu.                                                                                 ENZO TRIPODI

 

 

 

 

AMORE

Vivo nel tempo che non ha stagioni

Alla ricerca di un sogno perduto.

Lascio al destino l’ultimo richiamo

Perché risvegli ciò che non ho avuto.

Ansioso il mio pensiero, ancora invoca

Un nome ormai lontano e nel deserto,

le mie emozioni vivono quel nome,

che il tempo ancora non ha cancellato.

Lo abbraccerei per donargli amore,

come petalo chiuso stringe un fiore.

Conserverò per sempre nel mio cuore,

quella dolce passione mai sopita.

Come alla terra il sole da calore

Avrei scaldato un tempo la sua vita.

 

 

Mauro Felici

 

 

CANALE DI SICILIA

Gettate un fiore

Nell’incavo fra l’onde,

gettate un fiore

come la margherita

dimenticata fra le pagine bianche.

Il mare ha un cuore grande

Che tutto raccoglie

Ma poi cancella tutte le memorie.

Sono tanti? Si, sono

Eppure più non sono

Neppure un solo segno,

neppure il graffio dell’unghie

sull’intonaco grigio delle camere a gas.

L’acqua di mare sbianca

Anche la pelle nera

Sul fondo, fra le alghe,

fra le corone che l’Europa pone.

Campioli Giancarlo                                           premio-poesia