PREMIO DI POESIA LA CARAVELLA
SEZIONE POESIE INEDITE
I CLASSIFICATA
Il silenzio delle genti padane
di Paolo Mantovani
La giuria ha voluto premiare questa poesia per il suo particolare intreccio di memorie personali e patrimonio comune, legato all’amore per la terra. In un panorama di notevoli e brillantissimi dettagli visivi, ritmicamente amalgamati e dalla sonorità ipnotica, si coniugano gli affetti e le passioni che legano il protagonista al paesaggio padano. Un paesaggio d’anima, anche se declinato, appunto, in particolari visivi originali e realistici. La giuria condivide la desolazione del poeta, che si esprime alla fine, per l’oblio che avvolge questa terra e i suoi tratti caratteristici, primo fra tutti quella particolare qualità del silenzio di chi lavora e combatte contro e insieme alla natura. Guardando verso i posteri, infatti, il poeta vede un futuro “senza più storia e senza più silenzi”. La Fipac, invece, con questa iniziativa letteraria e con altre che seguiranno, vuole lottare proprio per conservare la memoria, per divulgare la storia, anche quella piccola, minore, fatta di professioni dimenticate o desuete, e vuole comunicare, proprio ai posteri, e tramandare queste ricchezze indefinibili, impalpabili, ma che hanno in sé un grande valore.
SEZIONE POESIE INEDITE
II CLASSIFICATA
Bianco e Nero
di Giovanardi Vanni
La giuria ha voluto premiare questa poesia per la particolare qualità di musicalità e leggerezza, la ricerca di un lessico particolare, intrecciato a sussulti dell’anima e del cuore, per il modo originale di porre poeticamente l’antico tema dell’amore. La cura nell’inserimento di particolari descrittivi non banali e la ricerca di una dimensione aerea e sfuggente del vento, hanno incuriosito la giuria, che ha rilevato in questo testo una sensibilità e un tocco di inusuale leggerezza.
SEZIONE POESIE INEDITE
III CLASSIFICATA
Il nostro amore
La giuria ha voluto premiare questo testo per la particolare sensibilità nella descrizione della straordinarietà del sentimento d’amore vissuto nella sua quotidianità. L’autore cerca di riscattare il sentimento dalla banalità della routine quotidiana, e per farlo usa dei particolari, anch’essi, a prima vista banali, ma che fondano invece saldamente la quotidianità di ognuno. E’ la creazione di un ‘mondo delle piccole cose’, di una dimensione volutamente sotterranea, che è costruita con grande maestria e cura del dettaglio. Nel testo si sente il suono del vuoto di certe giornate, la pausa dalle occupazioni abituali, che ci spinge a osservare, con attenzione, le cose quotidiane; in questa sottile dimensione quotidiana si inserisce una originale valutazione dell’amore, come di qualcosa che, anche se diventa semplice e routinario, rimane sempre grande e potente, alla radice delle cose.
PROPRIO IN QUEL MOMENTO (The Gray became the Blue)
Proprio in quel momento
In quell’esatto momento
Ti accorgi
Che tutto è silenzio
L’aria è densa
Come in un passaggio
Di stato fisico
E la luce della luna
Invade tutta la stanza
E gli oggetti
Ti sembra di vederli
Veramente,
per la prima volta
nel leggerne
l’intrinseca natura
assisti alla danza
delle atomiche strutture
Nessuna cosa
È ferma intorno a te.
Tutto è in movimento,
solo ora lo puoi capire
. . . ed il grigio, finalmente,
diventa blu. ENZO TRIPODI
AMORE
Vivo nel tempo che non ha stagioni
Alla ricerca di un sogno perduto.
Lascio al destino l’ultimo richiamo
Perché risvegli ciò che non ho avuto.
Ansioso il mio pensiero, ancora invoca
Un nome ormai lontano e nel deserto,
le mie emozioni vivono quel nome,
che il tempo ancora non ha cancellato.
Lo abbraccerei per donargli amore,
come petalo chiuso stringe un fiore.
Conserverò per sempre nel mio cuore,
quella dolce passione mai sopita.
Come alla terra il sole da calore
Avrei scaldato un tempo la sua vita.
Mauro Felici
CANALE DI SICILIA
Gettate un fiore
Nell’incavo fra l’onde,
gettate un fiore
come la margherita
dimenticata fra le pagine bianche.
Il mare ha un cuore grande
Che tutto raccoglie
Ma poi cancella tutte le memorie.
Sono tanti? Si, sono
Eppure più non sono
Neppure un solo segno,
neppure il graffio dell’unghie
sull’intonaco grigio delle camere a gas.
L’acqua di mare sbianca
Anche la pelle nera
Sul fondo, fra le alghe,
fra le corone che l’Europa pone.