Sarà Lino Capolicchio il presidente di giuria del “Premio La Caravella 2014”. La kermesse di poesie lanciata da Fipac Confesercenti e ormai giunta alla XV edizione che si concluderà il prossimo 28 giugno, in occasione della festa nazionale di Fipac, presso il Villaggio “Riva Marina resort” ( Carovigno- Brindisi) con la premiazione dei vincitori e la serata di gala. Il bando scade il prossimo 25 maggio ed è consultabile sul sito www.fipac.it.
Breve curriculum del presidente di giuria. Lino Capolicchio classe 1943, attore e regista. Il suo esordio alla regia è con il film a episodi Pugili (1995). Inoltre, Capolicchio è stato per tre stagioni la voce di Bo Duke, interpretato da John Schneider nel telefilm Hazzard e ha doppiato il Duca Orsino ne La dodicesima notte nel film TV della BBC. I suoi fans lo ricordano come attore. Nel 2006, infatti, ha interpretato, come attore protagonista con il regista belga Mohammed Hambra, il film Sirop d’Arable. Mentre nel 2010 ha partecipato al film documentario Pupi Avati, ieri oggi domani di Claudio Costa dedicato al regista Pupi Avati. Nella sua lunga carriera cinematografica e teatrale Lino Capolicchio ha vestito i panni di personaggi complicati ed equivoci, ruoli, comunque, sempre molto apprezzati sia dalla critica sia da un pubblico raffinato. Il primo ruolo da protagonista arriva nel 1968 con Escalation di Roberto Faenza. L’anno successivo è nel cast dei film Vergogna schifosi (1969) di Mauro Severino e Metti, una sera a cena, sceneggiato da un giovane Dario Argento, da una piéce teatrale di Giuseppe Patroni Griffi ispirata alle rivoluzionarie teorie sul sesso dello psichiatra austriaco Wilhelm Reich. Nello stesso anno è il protagonista de Il giovane normale di Dino Risi, commedia generazionale dal retrogusto agrodolce. Nel 1970 viene scelto da Vittorio De Sica per il suo ruolo più celebre, quello di Giorgio protagonista de Il giardino dei Finzi-Contini, tratto dal romanzo di Giorgio Bassani, che vince nel 1972 il premio Oscar come miglior film straniero. Ambientato a Ferrara negli anni trenta, il film descrive, come il romanzo, la vita appartata di Micòl e di altri giovani borghesi della comunità ebraica. Vittorio De Sica, nella sua commovente regia, riporta anche tutta la tragedia delle leggi razziali fasciste che travolse tutti gli ebrei e la vita di Micòl e della sua famiglia, fino allo scoppio della guerra. Il film è stato uno dei più importanti della stagione dello sperimentalismo e della militanza del cinema italiano degli anni settanta. Lino Capolicchio ne ebbe una notorietà così diffusa che ancora oggi, dopo più di quarant’anni, viene ricordato soprattutto per come interpretò quel ruolo. Tra i riconoscimenti, l’attore ha ricevuto il David di Donatello 1971, Alabarda d’oro. Alabarda d’oro 2009 per il Teatro, Premio Vittorio De Sica come migliore attore e regista, novembre 2012.