Da Sergio a Sergia per andare prima in pensione. Protagonista della bizzarra vicenda raccontata dal quotidiano argentino La Nacion è un funzionario delle imposte 60enne stanco, almeno così sembra, di dover lavorare ancora. A convincere Sergio Lazarovich, la legge che consente di cambiare sesso anche nei registri di stato civile, senza tuttavia essere costretti a dimostrare di aver subito un intervento o di aver seguito una terapia ormonale ad hoc. Ed è così che Sergia, regolarmente registrata come transgender al comune di Salta – dove risiede – ha potuto godere della possibilità di pensione anticipata offerta a tutte le donne del Paese al compimento dei sessant’anni.
A confermare la storia è Matías Assennato, direttore del Registro Civil di Salta, che ha spiegato come il cambio di genere si sia completato nella città di Tucumán: “Si può iniziare l’iter in qualunque registro. Ha cambiato il nome in Sergia, ma mantiene lo stesso documento. È un processo amministrativo e dura circa sei mesi“. Per Assenato, si tratta di una procedura regolare, ma il dubbio che si tratti di un abuso rimane: “Come interpretare la cosa legalmente … sono problemi che iniziano a spuntare fuori ora”, ha sottolineato il funzionario provinciale, ma “se qualcuno se ne sta approfittando e non vuole seriamente il cambiamento di genere, siamo di fronte ad un abuso del diritto”. Le prove che si tratti di un abuso, tuttavia, non ci sono. E Sergia – che al quotidiano El Tribuno si è rifiutato di spiegare le motivazioni che lo hanno portato alla transizione, che sostiene comunque di aver voluto convintamente – può finalmente godersi la pensione.