La sanità italiana – dice la Federazione – soffre da troppo tempo una costante e graduale riduzione delle risorse
“Condividiamo il disagio dei tanti medici e dirigenti sanitari che hanno aderito alla mobilitazione di oggi per protestare contro i fondi insufficienti assegnati al Servizio Sanitario Nazionale dalla Legge di Bilancio. La sanità italiana soffre da troppo tempo una costante e graduale riduzione delle risorse, che mette a rischio l’efficienza stessa delle prestazioni sanitarie. Con un’evidente e drammatica ricaduta non solo sul personale medico, ma anche sui pazienti, che pagano il prezzo più alto di un sistema cronicamente sotto-finanziato”.
Così Fipac, l’associazione dei pensionati Confesercenti.
“Una visione puramente aziendalistica del sistema sanitario, che fa del risparmio e non delle cure la propria priorità, non può essere in grado di rispondere alla reale domanda di salute degli italiani. L’assenza di medici – paradossalmente, in un Paese che invecchia, perfino di geriatri – e di strutture ha portato moltissime persone, soprattutto anziane, a rinunciare alle cure pubbliche: uno su tre tra gli over65, come abbiamo denunciato attraverso un’indagine condotta da Fipac con SWG, già vi rinuncia. O, se può, si rivolge alla medicina privata, che è arrivata a fatturare più di 30 miliardi di euro l’anno. Una situazione chiaramente insostenibile: serve una politica diversa, che ridia dignità a pazienti e medici, a partire dalla risoluzione della clamorosa carenza d’organico che fanno sì che gli operatori sanitari possano intervenire sempre più solo sui casi d’urgenza”.