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Toscana: dopo il Coronavirus, urgono correzioni profonde in tema di tutela della salute

Tornani: “Implementare le azioni terapeutiche e assistenziali domiciliari in favore degli over 65”

“L’emergenza Covid-19 ha fatto emergere i punti deboli delle politiche sanitarie in questi ultimi anni. I continui tagli alla sanità pubblica, il suo costante definanziamento unitamente ai deficit ricorrenti di finanza pubblica hanno determinato un abbassamento della qualità dei servizi sanitari offerti ai nostri cittadini, vanificando le conquiste raggiunte con la L. 833 del 1978, che istituiva il Servizio Sanitario Nazionale universalistico e gratuito”.

Così Fipac Toscana che aggiunge: “Oggi, anche nella nostra regione, che pure ha retto l’urto della pandemia, occorre correggere la strada intrapresa partendo dal potenziamento delle strutture ospedaliere, soprattutto nei centri minori, e investendo sui percorsi di cura della persona con la riorganizzazione dei servizi sul territorio aperti h24, nonché rafforzando la dotazione di personale medico e infermieristico”.

“Al tempo stesso – prosegue – i drammatici avvenimenti in molte RSA, sebbene in Toscana il fenomeno sia stato contenuto in pochi casi, rendono ormai irrinunciabile una riforma della legislazione sulla non autosufficienza e la umanizzazione delle residenze per anziani, come più volte denunciato e richiesto dalla nostra associazione, garantendo maggiore trasparenza nella gestione e apertura al territorio e alle famiglie”.

Il sindacato dei pensionati Fipac Toscana, riunitosi in videoconferenza, ha discusso ed elaborato alcune proposte per avviare un confronto per una nuova visione di sistema sanitario, in vista delle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale, al tempo stesso denuncia i grandi ritardi che si stanno assommando nelle liste d’attesa per le visite specialistiche e la diagnostica per immagini.

“In particolare – ha dichiarato Fosco Tornani Presidente dei pensionati di Confesercenti Toscana – occorre implementare le azioni terapeutiche e assistenziali domiciliari in favore degli over 65, prevedendo interventi che possano evitare vuoti, a causa dei pensionamenti, nelle cure primarie e nei servizi dei medici di famiglia”.