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Un pensionato su quattro è vittima di bingo e slot machine

Gli anziani si avvicinano al gioco spesso per cercare compagnia. Per il dossier della Fipac Confesercenti gli scommettitori over 65 sono 1,7 milioni. Una dipendenza da 5,5 miliardi di euro. Per aiutarli, l’organizzazione istituirà diversi sportelli con un’equipe di esperti

ROMA – Rita ha 73 anni ed è una pensionata di Messina, come tanti suoi coetanei inizia a giocare a bingo per stare in compagnia. All’inizio è solo uno svago del sabato, scommette pochi euro e insieme alle croci sui numeri delle cartelle Rita cerca di cancellare un matrimonio naufragato. “Col tempo le cose sono peggiorate  –  racconta la pensionata  – , ora mi sveglio per l’ora di pranzo, bevo un caffè e vado subito a giocare. Credo di aver perso anche il senso dell’affetto”.

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La folta presenza degli anziani nelle sale bingo dipende dal binomio solitudine e crisi economica. Dal dossier “Ludopatìa ai tempi della crisi” presentato dalla Fipac Confesercenti emerge che un pensionato su quattro è un giocatore, un totale di 1,7 milioni. Il presidente Massimo Vivoli precisa: “Secondo le nostre stime, 1,2 milioni di over 65 sono giocatori d’azzardo problematici, 500mila sono patologici”. Una dipendenza che vale circa 5,5 miliardi di euro l’anno. Secondo il rapporto, in media, un pensionato spende 266 euro al mese cercando la fortuna, 400 euro se si considerano gli affetti da ludopatìa.

In Italia il fatturato dell’industria del gioco ha raggiunto quota 87 miliardi di euro nel 2012, contro gli 80 dell’anno precedente. Le vincite per gli scommettitori sono state solo il 18 per cento, pari a 16 miliardi. Numeri da riforma finanziaria, ma lo Stato incassa solo il 10 per cento, ancora meno se si considerano i giochi on line 0,16 per cento. Un mercato in crescita proprio mentre i dati macroeconomici nazionali sono allarmanti. Il nostro Paese segna nel terzo trimestre una decrescita del Pil dello 0,1 per cento, il nono risultato negativo consecutivo. Per Vivoli la situazione già grave potrebbe avere dei risvolti drammatici soprattutto per la popolazione più debole: “Se prestiamo attenzione alle ultime modifiche contenute nella Legge di stabilità del Governo in materia pensionistica, ci rendiamo conto che l’impoverimento dei pensionati è ancora in crescita”.

Fipac Confesercenti fa osservare che le riduzioni del reddito disponibile sono nell’ordine dei 300 euro all’anno per effetto dei tagli sulle pensioni, mancati sgravi fiscali e aumento del prelievo sulla prima casa. “Se aggiungiamo la spesa di 266 euro al mese assorbita dai giochi  –  continua il presidente -, possiamo stabilire che i pensionati si stanno giocando la Manovra”. Una provocazione per puntare i riflettori sugli anziani che si rifugiano nelle scommesse sognando una vita migliore.

Secondo gli ultimi dati dell’Amministrazione dei monopoli, le regioni con la più alta presenza di macchine e giochi sono la Lombardia (1.211), Lazio (761), Campania (661), Emilia Romagna (533), Piemonte (454). A livello europeo siamo il Paese che ha investito maggiormente in questo settore.

Un business che presenta però un lato oscuro. Sos Impresa stima che il gioco illegale movimenterebbe più di 4 miliardi di euro, il 90% gestito direttamente dalle organizzazioni mafiose. Gli introiti dell’usura legata al mondo delle scommesse è di circa 750 milioni, la richiesta di pizzo invece 400 milioni di euro.

Per aiutare gli anziani attraverso la riscoperta del senso ludico e di passatempo del gioco, Fipac Confesercenti istituirà diversi sportelli nelle principali sedi dell’organizzazione. All’interno un’equipe di esperti pronta a rispondere alle richieste d’aiuto. Il primo passo prima di intraprendere un percorso di cambiamento che coinvolga anche il Parlamento.

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