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Vicenza: in migliaia, in corteo, per difendere la sanità pubblica

La FIPAC era presente, con i suoi dirigenti

FIPAC presente, con i suoi dirigenti, al lungo serpentone formato da centinaia di persone, per difendere la sanità pubblica nell’Alto Vicentino.

Una manifestazione indetta da oltre 50 associazioni, gruppi di volontariato e cooperative sociali, che ha visto tante persone di tutte le età in marcia fino all’ospedale di Santorso, con bandiere e striscioni.

Sono circa 4 mila i manifestanti, che dopo essersi ritrovati di fronte al PalaRomare, sono partiti in corteo lungo viale dell’Industria. Hanno sfilato famiglie, bambini, anziani, lavoratori nel settore sociale, consiglieri comunali, sindaci, rappresentanti dei sindacati e dei pensionati. In strada una moltitudine variopinta e colorata, con cartelli e striscioni fatti in casa, oltre che con bandiere e insegne ufficiali delle varie sigle.

Il corteo si è fermato al parcheggio e la scalinata di accesso all’ospedale si è trasformata in un palco per gli interventi. I vari oratori hanno iniziato ad elencare i problemi in essere: dalla carenza di personale alla fuga dei medici, dai posti letto «insufficienti» alla mancata attivazione degli ospedali di comunità a Schio e Thiene, fino alle medicine di gruppo, il cui sviluppo, per i promotori della manifestazione, risulta bloccato. E ancora: procedure troppo lente per le assunzioni, mancanza di risorse per gli ispettori sanitari e per il personale, in ambito amministrativo. E’ stato precisato che non può essere condivisibile «la scelta di assumere medici non specializzati e di affidare a privati parte del pronto soccorso».

«Questo è solo l’inizio di un percorso – osserva Lino Ferrin Presidente della Fipac del Veneto – abbiamo in animo di allargare la “vertenza sanità” in tutta la Regione; nel frattempo costituiremo un Comitato permanente per la salute pubblica nell’Alto Vicentino. Vogliamo aprire una discussione seria, con la Regione, alla quale chiederemo di trattare su questi temi, per salvaguardare l’efficienza dei servizi a partire da liste d’attesa e pronto soccorso”.